Dario Romano: Van Gogh, il pittore che trasformò il dolore in colore
Van Gogh, Autoritratto con cappello verde di feltro, 1887, olio su cartone, 19x14cm, Amsterdam, Van Gogh, Museum. Quando si guarda un’opera di Vincent van Gogh, ciò che colpisce immediatamente è la forza espressiva del colore. Pennellate corpose, dense, stese con un’energia fortissima, diventano il mezzo attraverso cui l’artista esprime ogni moto dell’anima. Per van Gogh, la pittura non è mai stata rappresentazione del reale: è vita interiore. È una forma di salvezza ma anche una testimonianza bruciante del dolore. Pittura come missione spirituale Van Gogh iniziò a dipingere solo a trent’anni, quando molti artisti erano già maturi o affermati. Prima fu predicatore tra i minatori, ispirato da ideali di fratellanza umanitaria. Poi, abbandonò ogni cosa per investire se stesso nella pittura. “Qui è cominciata la mia vera vita”, scriveva al fratello Theo, che lo sostenne fino alla morte. E in effetti, tutta la sua opera è un grido dell’anima , dove l’arte diventa gesto redentivo. Il ...