Dario Romano: L'arte Postimpressionista (dal Puntinismo alla Ville Lumière e il circo)
Seurat, Grandcamp, una sera, 1885, Collezione
Whitney, New York.
Il Postimpressionismo
Nel 1886 viene allestita l'ultima mostra
impressionista anche se il gruppo si era già sciolto. I vari artisti avevano
spostato l'attenzione dal mondo della realtà oggettiva ai valori soggettivi,
all'analisi interiore. Alcuni scelsero di chiudersi nel proprio mondo, altri
scelsero di fuggire dal proprio paese per andare verso luoghi lontani. Possiamo
individuare tre principali tendenze artistiche del Postimpressionismo:
Analitica (o neoimpressionista), Espressiva, Simbolica.
-Analitica: viene elaborato un rigoroso approccio scientifico ai problemi della luce e del colore con il Puntinismo di Georges Seurat e di Paul Signac.
-Espressiva: Gli elementi del linguaggio
visivo vengono usati per la loro qualità espressiva, per provocare una reazione
emotiva all'osservatore e per far emergere lo stato d'animo dell'artista; il
rappresentante principale di questa tendenza è Vincent van Gogh.
-Simbolica: le immagini assumono un
significato evocativo, ricompaiono temi mitologici o fantastici ma senza
rapporto con la realtà; i volumi si fanno bidimensionali, i colori innaturali e
simbolici, gli spazi evanescenti, come nei dipinti di Paul Gauguin.
Gauguin, Veduta degli Alyscamps, 1888, Museo d’Orsay, Parigi.
Il Puntinismo
La pittura puntinista è l'applicazione
rigorosa di teorie scientifiche sulla scomposizione dei colori, sulla
scomposizione della luce, sull'origine dei colori, sul modo in cui il nostro
occhio percepisce il colore. Le figure hanno forma geometrica e sembrano
bloccate nella posizione che il pittore ha assegnato loro. Il Puntinismo nasce
dall'esigenza di dare una base scientifica alla pittura Impressionista, seppur
senza l'immediatezza dei pittori impressionisti. I principali pittori del
Puntinismo sono Seurat e Signac, ma vi troviamo anche pittori come Pisarro ed
il giovane Matisse. Da vicino le tele ci appaiono come superfici vibranti ed
indefinite, ma da lontano i colori si mescolano sulla nostra retina e
riconosciamo le figure, i volumi e le sfumature. Ogni gradazione cromatica
corrisponde a una delle infinite combinazioni possibili tra i sette colori
dell'arcobaleno: ne deriva che ogni pennellata è un punto di luce che riflette
un particolare colore.
Seurat, Golfe Juan, 1896, Worcester Art
Museum.
Seurat
Georges Seurat nacque a Parigi nel 1859,
terzo di quattro figli di una famiglia benestante. Frequentò un collegio e
scopri l'amore per il disegno a 7 anni. Ebbe un grande interesse per gli studi
scientifici sulla percezione e per il cerchio cromatico di Chevreul. Venne
influenzato dai pittori impressionisti, in particolare Pissarro, Degas e Monet.
Nelle sue composizioni applicava spesso le regole della sezione aurea. Morì
improvvisamente a 32 anni nel 1891. Una domenica pomeriggio alla grande
jatte: l'opera ritrae il passeggio domenicale all'isola della Senna
chiamata Grande Jatte. Vi sono rappresentate una cinquantina di figure e
l'opera viene considerata il manifesto del Neoimpressionismo. Le figure sono
raffigurate di spalle o di profilo e collocate a coppie, in gruppi di tre, da
sole, distese orizzontalmente o rigorosamente verticali come colonne,
determinando tra loro una relazione geometrica ortogonale. La tecnica di Seurat
si basa di una trama minuta di piccole pennellate e di puntini. Anche la cornice
del quadro si presenta puntinata. L'artista applica l'accostamento di colori
puri, disposti sulla tela a piccoli tratti o punti che si ricompongono
rigorosamente sulla retina di chi osserva a distanza: ad esempio,
l'accostamento di un punto giallo ed un punto blu rende la percezione del
colore verde. Le figure sono disposte come dei manichini immersi in uno
scenario teatrale, in una disposizione che ricorda le figure ieratiche
dell'arte egizia.
La Ville Lumière e il circo
Nel 1853 era stato avviato un piano di
trasformazione di Parigi verso una via di modernità e progresso: ampi
boulevards destinati al passaggio dei parigini, nuovi edifici per
l'amministrazione, il commercio, esposizioni scientifiche e d'arte. Nel 1874 venne
allestito a Parigi un circo stabile, ospitato in una grande architettura in
ferro: il Circo Fernando, uno dei simboli dell'atmosfera gioiosa della città
nella seconda metà del secolo. Il circo assume un significato particolare: da
un lato pone al centro l'allegria, la meraviglia, i colori e le luci
artificiali, e dall'altro lato presenta un fondo di malinconia ed i costumi
sgargianti degli acrobati e dei giocolieri nascondono a stento la precarietà di
quelle esistenze, che vivono di sacrificio e di incertezza. Anche lo svago ha i
suoi luoghi di riferimento, frequentati da artisti e letterati: cabaret, teatri
e cafés-chantants. I pittori osservano questo mondo e ne colgono ciascuno un
aspetto diverso: ci portano dentro lo spettacolo, ma ci mostrano anche le
numerose sfaccettature della realtà che si nascondono dietro a quelle
sfavillanti immagini. Nella rappresentazione del circo, Seurat inserisce il
movimento turbinoso del circo in una composizione rigorosa: il movimento è
bloccato ed irreale, le forme sono semplificate e ripetitive, gli spettatori
sembrano maschere da baraccone, la gamma cromatica è ridotta ai tre colori
primari, giallo, rosso e blu.
Lautrec ha frequentato e descritto la vita
mondana e notturna della Parigi di fine secolo con un'impietosa incisività.
Egli dipinge con un segno rapido e nervoso e con un colore diluito e steso in
ampie campiture. La sua è un'immagine grottesca, quasi caricaturale. I
personaggi circensi di Lautrec sono figure stereotipate che appartengono
all'immaginario collettivo dei parigini. La tela va vista dal basso ed il
taglio particolare determina una leggera deformazione dei protagonisti.
Nell'opera di Mademoiselle La La di Degas, la
protagonista svolge il suo numero acrobatico appesa ad un filo stretto tra i
denti nell'ampia architettura del circo: questa composizione è per Degas un
pretesto per studiare una scena dal taglio originale. L'immagine è dinamica e
fluttuante, la visione è dal basso: la protagonista occupa una posizione
decentrata e ciò pone al centro l'elemento del vuoto. Le linee architettoniche
e la direzione della figura si accordano in un andamento ascendente, portando
chi osserva a seguire una duplice dinamica: quella del suo sguardo, attratto
verso l'alto e quella rotatoria dell'acrobata, che si accinge ad eseguire un
tourbillon (una rotazione su sé stessa).
Degas, Mademoi-selle La La, 1879, National Gallery, Londra.
Articolo di Dario Romano di Arte ivulgata. Per info e approfondimenti, il testo è tratto dal mio libro: L'arte dell'Ottocento: Romanticismo, Impressionismo, Post-Impressionismo, Preraffaelliti, Realismo.
Sempre chiarissimo ed esaustivo, bravo e grazie.
RispondiEliminaChiarissimo e interessante grazie!
RispondiEliminaArticoli sempre al top...
RispondiEliminaSempre impeccabile e perfetto nella spiegazione, hai l'arte nel sangue!! 💙👏🏻
RispondiEliminaSempre un piacere leggerti, la tua conoscenza è immensa e fa arricchire quella di noi lettori. Grazie mille😊
RispondiEliminaPerfetto! Super!
RispondiEliminaCon te l'arte si impara meglio che con i libri di scuola, non smettere mai di pubblicare articoli😉😁
RispondiElimina