Dario Romano: Leonardo da Vinci e il genio del volo in mostra a Gela
A Gela (Caltanissetta) ci sarà una mostra e spettacolo "Leonardo da Vinci e il genio del volo" dal 2 maggio all'11 giugno 2023. In mostra ci saranno 18 macchine del genio rinascimentale, i documenti e le copie del codice, video multimediali, percorso didattico ed i laboratori tattili, questi ultimi pensati soprattutto per attrarre i più piccoli nella grande storia della cultura. La mostra si potrà visitare dalle 9.00 - 13.00 e dalle 17.00 - 21.00. Per info e prenotazioni si possono contattare i seguenti numeri: 09331963837 - 3518523525 - 3282839057.
Leonardo fu un genio universale del Rinascimento, in quanto operò in più campi: fu un pittore, uno scienziato, un inventore, un botanico, un progettista, un ingegnere, un anatomista. Le invenzioni di Leonardo da Vinci ricoprivano un gran numero di campi, ma il settore che lo ispirò maggiormente per tutta la vita era l'aviazione. Sebbene fosse spesso vincolato dai limiti tecnologici del XV secolo e i suoi progetti erano talvolta imperfetti, le macchine volanti di Leonardo mostravano una mente scientifica, creativa e lungimirante, in anticipo rispetto ai suoi contemporanei. Tra le sue invenzioni più famose in questo senso, si ricorda l'Ornitottero. A differenza dei velivoli che siamo abituati a vedere ai giorni d'oggi, dotati di un'ala fissa, l'Ornitottero ha delle ali oscillanti verso su e giù, come quelli di un animale volatile. Quando cercava l'ispirazione per la macchina volante, Leonardo prendeva spunto dalla natura, basandosi sugli studi che egli faceva sui pipistrelli e sugli uccelli. Egli considerava la natura come il punto principale da cui partire, per questo nelle sue invenzioni nulla è lasciato al caso e nulla è superfluo. Nell'Ornitottero di Leonardo, il pilota si sarebbe trovato a faccia in giù, appoggiato su una tavola di legno al centro di un macchinario. Le ali dovevano essere in seta grezza e appuntite come quelle di un pipistrello, con un'apertura alare di 10 metri messa in moto da una manovella che azionava un sistema di carrucole. Per sterzare ci si serviva di un copricapo e un'ulteriore manovella sarebbe stata disponibile nel caso in cui il pilota avesse avuto bisogno di generare ulteriore potenza. Sebbene non esistano prove che il macchinario sia mai stato costruito, per non parlare del fatto che sia mai stato testato nel corso della vita di Leonardo, egli è probabile che sia stato consapevole del fatto che un volo prolungato sarebbe stato improbabile, in quanto nessun uomo sarebbe stato in grado di generare la potenza necessaria per il decollo. Nonostante i cinesi abbiano avuto il merito di elaborare per primi il concetto di volo a rotazione, la vite aerea di Leonardo da Vinci è considerata il primo tentativo di progettare un elicottero.
Questa sua invenzione è ciò che assomiglia maggiormente ad un elicottero: il macchinario era costituito da una piattaforma centrale e circolare, dove si sarebbero trovati i piloti. Essi avrebbero azionato il congegno spingendo delle manopole, che a loro volta avrebbero ruotato attorno alla piattaforma ed in teoria avrebbero dovuto creare la spinta necessaria per sollevare il macchinario. Sebbene il progetto di Leonardo fosse indubbiamente in anticipo sui tempi e dimostrasse una chiara comprensione della fisica e del fenomeno che permetta agli elicotteri di oggi di decollare, la tecnologia del tardo XV secolo non era in grado di riuscire a costruire una macchina volante funzionante. Non c'è nemmeno stato il tentativo di realizzarne una durante l'epoca di Leonardo, ma le ricostruzioni moderne hanno dimostrato che il macchinario era semplicemente troppo pesante per decollare. Tra le intuizioni di Leonardo si ricorda pure il paracadute.
Per l'artista è stata forse l'invenzione più di successo nel campo dell'aviazione. Da Vinci credeva fermamente che se una persona avesse impiegato un telo di lino sufficientemente grande, si sarebbe potuta lanciare tranquillamente da qualsiasi altezza e atterrare senza farsi alcun danno fisico. Ciò che rimane di tutto questo è un frettoloso schizzo dell'idea, disegnata al margine di uno dei suoi numerosi quaderni, il quale ha raffigurato una persona che penzolava al centro di una struttura piramidale antica. Il telo di lino era sostenuto da una cornice di legno, composta da una base quadrata di 12x12 metri con quattro corde che si congiungevano verso un punto centrale, esattamente come nelle sue altre macchine volanti. Ma il paracadute di Da Vinci è rimasto prevalentemente un'idea mai realizzata. Nella mostra che si terrà al Teatro Eschilo di Gela è possibile ammirare una sintesi di tutte queste intuizioni di Leonardo, attraverso 18 macchine.
Articolo di Dario Romano.
Interessante, grazie
RispondiEliminaInteressante, grazie prof. Romano, sono una professoressa di Catania, ne parlerò alla preside e vedremo se posso convincerla a portare le scuole in visita a Gela per questa mostra. Sarà istruttivo per i ragazzi, bellissimo l'articolo, molto chiaro.
RispondiEliminaGrazie mille! Per i gruppi di scuole dovete contattare uno dei numeri di telefono che trova nell'articolo
EliminaInteressante e articolo ben scritto. Vedrò se posso convincere la mia preside a venire a visitarla.
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