Dario Romano: La dolcezza di Giovanni Bellini, il pittore delle Madonne con Bambino

 


“L’arte di Giambellino, tutta penetrata di candore religioso, di serenità e gentilezza d’animo, sembra rappresentare quell’istante privilegiato d’equilibrio tra divino e umano che è il momento ancora aurorale e cristiano del Rinascimento. La lunga operosità, quasi immune, come per uno stato di grazia, da ogni inquietudine e da ogni turbamento, di questo artista, forse il più completo con Raffaello e Tiziano che l’arte italiana abbia posseduto, pare condurre il gracile e composto ritmo bizantino al classicismo razionale, spaziale, e corporeo del Rinascimento, penetrandoli in una calda atmosfera d’umana dolcezza, il cui segreto sta nel colore, sentito nella luce dorata d’un giorno divinamente terrestre.”   G. Fiocco, Giovanni Bellini, 1960.

Ci troviamo nel mese di maggio, noto per essere il mese della Madonna. Dunque quale occasione migliore per parlare delle Madonne con Bambino più belle della storia dell'arte ad opera di uno dei più grandi pittori di tutti i tempi? Considerato, insieme al cognato Mantegna, come il più grande pittore del XV secolo, come viene ricordato anche dal tedesco Alberecht Durer, Giovanni Bellini è stato il pittore che più di tutti ha saputo interpretare l'anima dei personaggi religiosi, in particolare delle Madonne con Bambino. Bellini per la prima volta nella storia dell'arte, ci fa sentire un qualcosa che mai nessuno ci aveva fatto sentire prima: la natura. La natura viene spesso raffigurata come sfondo, come perfetta e bellissima cornice nei dipinti del Giambellino, in particolare nelle Madonne con Bambino. È una natura nella quale ci muoviamo, in cui possiamo avvertire l'alba, le luci del tramonto, il senso e il respiro di un'aria profumata di un bosco e in cui si evoca il sentimento di una natura amica dell'uomo, anticipando quello che faranno i suoi allievi Giorgione e Tiziano e persino ciò che farà il letterato Giacomo Leopardi con i suoi idillii, secoli dopo. Quando Giovanni Bellini, con la sua straordinaria capacità pittorica, dipinge una Madonna con Bambino, lei è in realtà una madre i cui sentimenti sono quelli tipici di una madre dinanzi a un tenerissimo bambino che non ha niente di divino, benché sia chiaro che ci troviamo dinanzi a una immagine fondamentalmente religiosa. Bellini ci regala dunque la coincidenza tra Dio e la natura, che lui interpreta, nell'arte, senza pari, donando una misura straordinaria di armonia, equilibrio e dolcezza nei paesaggi che nei suoi dipinti sembrano sfondi di presenza autonoma, tali da generare, successivamente, un paesaggio come quello della Tempesta di Giorgione o dell'Amor Sacro e Amor Profano di Tiziano. Bellini ci fa sentire questa presenza divina della natura, ma è una natura intesa come espressione del pensiero di Dio, in cui le persone che vediamo raffigurate non sono una apparizione, ma sono l'idea che Dio è ovunque, onnipresente. Questa capacità di divinizzare la maternità, di rendere una donna la Vergine, di rendere un bambino Gesù, non è un potenziamento della natura ma è la natura stessa e nessun pittore ha dipinto e inteso la natura come Giovanni Bellini. La sua è una natura di deificazione della realtà, una realtà che non ha perso la sua natura: dunque il Rinascimento Veneziano, guidato da Bellini, è una capacità di sentire Dio in tutte le cose, nelle illustrazioni di animali, di uccelli, di fiori, di corsi d'acqua, di paesaggi; è una capacità che poi porterà alla pittura di un suo geniale seguace come Cima da Conegliano e dei suoi più straordinari allievi come Giorgione e Tiziano, e che dunque darà il via al primato internazionale della pittura Veneziana che sarà la più apprezzata, studiata, richiesta e imitata, divenendo il principale punto di riferimento e di ispirazione per tutti gli artisti successivi dei secoli a venire. È una pittura che sarà rivoluzionata solamente con l'avvento del cubismo. Per cui possiamo definire Bellini come il poeta del Rinascimento, precisamente come il poeta della natura e il poeta della verità della natura resa dalla straordinaria capacità cromatica e di abilità luministica che darà un input fondamentale allo sviluppo del Tonalismo di Giorgione e Tiziano. Come Raffaello, Bellini ottenne dall'estremo equilibrio un'estrema armonia: più dell'urbinate però la stessa poesia era stata la principale ispirazione e il fine della sua arte. Arte della natura in cui noi notiamo la natura stessa del sentimento umano, dove nelle Madonne con Bambino vediamo le due figure - madre e figlio - intrecciati da teneri e dolci sguardi connessi da un mutuo affetto. Ma nelle Madonne con Bambino di Bellini sarebbe banale ridurre il tutto a una semplice connessione affettiva di espressioni e di sguardi, non vi è solo il rapporto affettuoso tra madre e figlio. Il tema della Madonna con Bambino di Bellini è più complesso e le sue varianti iconografiche di dettagli sono pressoché infiniti: tuttavia il significato sempre presente e fondamentale è quello del preannuncio della futura passione di Cristo. Intanto la Madonna non guarda mai lo spettatore ed inoltre possiamo anche avvertire dal suo sguardo un senso di tristezza e di angoscia. Il Bambino è frequentemente posto sopra un parapetto, che simboleggia a sua volta il sarcofago o Altare marmoreo della sua futura Passione e spesso è raffigurato mentre dorme, simboleggiando il metaforico sonno di morte. Spesso tra le mani dei due protagonisti, o comunque raffigurati accanto a loro, vi sono frutti simbolici di passione e di redenzione, con riferimento al ruolo sacrificale del Bambino e alla funzione corredentrice della Madre (la ciliegia color sangue o la mela di Maria nuova Eva). Spesso troviamo anche il variopinto cardellino che si nutre di spinosi cardi, alludendo al Cristo coronato di spine. Spesso troviamo anche la raffigurazione del libro chiuso in quanto il destino è già scritto e segnato o a volte aperto purché vi si possa leggere il tragico destino. Questa tipologia fornisce anche una consolidazione della natura umana di Cristo, in tempi in cui la sua natura divina non viene messa in discussione, mentre quella umana suscita qualche perplessità. D'altronde la sofferenza di Cristo nel momento della Passione è una sofferenza umana, che sarebbe impensabile qualora egli affrontasse il martirio forte della sola natura divina. La continua dolce e amara tensione di pathos di cui è dotata la connessione della Madre e del Figlio, genera una pittura umana e poetica che segnerà in eterno la storia dell'arte. A tal proposito è doveroso ricordare le parole di Berenson sul Bellini "Per cinquant'anni guidò la pittura veneziana di vittoria in vittoria, la trovò che rompeva il suo guscio bizantino, minacciata di pietrificarsi sotto lo stillicidio di canoni pedanteschi, e la lasciò nelle mani di Giorgione e di Tiziano, l'arte più completamente umana di qualsiasi altra che il mondo occidentale conobbe mai dopo la decadenza della cultura greco-romana". La grandezza del Bellini come il più grande pittore del suo tempo venne riconosciuta da tutti, storici e artisti: memorabile risulta il commento del grande Alberecht Durer "Tutti mi avevano detto che è un grand'uomo, e infatti lo è, e io mi sento veramente amico suo. È molto vecchio, ma certo è ancora il miglior pittore di tutti"; memorabile anche il commento di Marin Sanudo il Giovane che commentò la notizia della morte di Gentile Bellini, fratello di Giovanni, dicendo "è restato il fratello di Zuan Belin, che è più excelente pitor de Italia". Guardando le sue Madonne col Bambino e l'ultra sessantenalle carriera, sempre ai massimi livelli in cui ha segnato il primato della pittura Veneta sul mondo, e contesa fra innovazione e conservazione, come ricorda Rodolfo Pallucchini, non possiamo che essere d'accordo con i commenti di questi illustri storici e artisti perché la purezza della poesia di Giovanni Bellini è quella di un uomo che meditava sulla bellezza "dell'eserci uomo al mondo" come disse E.Siciliano. Alla sua morte, Bellini verrà descritto da Marin Sanudo come un pittore che spiccava per ineguagliabile eccellenza e avvolto da fama in tutto il mondo e del resto i suoi capolavori sono conservati nei più importanti musei di tutto il mondo.

Madonna col Bambino, Pinacoteca di Brera, Milano, 1510.

Madonna col Bambino, Detroit Institue of Arts, 1509.

Madonna con Bambino, Indianapolis Museum of Art, 1490-1500.

Madonna con Bambino, 1476, Museo Castelvecchio, Verona.

Madonna Contarini, 1475-80, Gallerie dell'Accademia Venezia. 

Madonna dai Cherubini Rossi, 1485, Gallerie dell'Accademia, Venezia.

Madonna degli Alberetti, 1487, Gallerie dell'Accademia, Venezia.

Madonna di Alzano, Accademia Carrara di Bergamo, 1485.

Madonna Frizzoni, 1468, Museo Correr, Venezia.

Madonna del Prato, 1505, National Gallery, Londra.

Madonna Willys, 1480-90, Museo d'arte di San Paolo (Brasile).




Articolo di Dario Romano. Per fonti e approfondimenti, il contenuto è tratto dal mio libro Rinascimento: I grandi maestri della pittura del '400.


Commenti

  1. Le Madonne del Bellini sono un miracolo, è assurdo come un uomo abbia potuto creare questo incanto... Grazie per il bellissimo ed emozionante commento.

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  2. Che meraviglia di commento e di Madonne del Bellini...

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  3. Complimenti professore, tutto perfetto nel descrivere al meglio la magnificenza di Giovanni Bellini.

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  4. Ogni pennello di Giovanni Bellini produceva qualcosa dotata di una bellezza e di una eleganza senza pari, la sua arte è la più alta e raffinata poesia che si possa immaginare, una mano divina. Sempre perfetto Dario. 👏🏻

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  5. Il più sublime dei pittori!!! E complimenti per la dettagliata esposizione, ogni tuo articolo è poesia d'arte!!

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  6. Quanta dolcezza in queste immagini e in queste parole. 👏🏻

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  7. Grazie per le meravigliose immagini e il prezioso commento sulle opere del geniale Bellini. Tra gli artisti che amo di più

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  8. Veramente le Madonne più belle e tenere mai prodotte, Bellini un grande genio

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  9. Infinita bellezza!

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  10. Giuseppina Giambattista13 maggio 2025 alle ore 18:41

    Stupende!☺️

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  11. Ave Maria....
    Bellissime!!!!

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