Dario Romano: Architettura Rococò in Austria, Russia e Germania

 

Johann Lucas von Hildebrandt, Castello del Belvedere, Vienna, 1712-1723.

In Austria a Vienna il Castello del Belvedere rappresenta uno dei capolavori architettonici più pregiati di questo periodo, considerato come una delle più belle residenze principesche d’Europa. Il 30 novembre 1697, il principe Eugenio di Savoia (Soissons), condottiero al soldo dell'esercito imperiale, affidò al celebre architetto Johann Bernhard Fischer von Erlach la costruzione di un suo palazzo residenziale al centro di Vienna. Nel 1702 il cantiere viene ripreso e ingrandito da un altro grande architetto austriaco: Johann Lucas von Hildebrandt. Hildebrandt (1668–1745), che il generale aveva incontrato per la prima volta nel suo Piemonte quando era impegnato nelle campagne contro i francesi, aveva già costruito Palazzo Ràczkeve su un'isola del Danubio a sud di Budapest e molti altri palazzi per l'aristocrazia viennese dell'epoca, dal momento che si era distinto per i suoi studi di architettura a Roma, presso Carlo Fontana. L'area del Belvedere (come quella di altre proprietà attorno a Vienna) era a basso prezzo in quanto quasi tutte queste terre erano state saccheggiate negli anni precedenti dai turchi che avevano assediato la capitale dell'Impero e come tale la terra era rimasta incolta. La costruzione del palazzo da parte del principe di Savoia aveva inoltre un altro grande risvolto politico in quanto il suo avversario, il maresciallo Heinrich Franz von Mansfeld, principe di Fondi, aveva acquistato qualche mese prima un terreno vicino al suo per costruirvi un palazzo signorile con un giardino e tra i due militari era forte il voler rivaleggiare per il palazzo più bello. La costruzione iniziò perciò nel 1712 e la posizione si dimostrò immediatamente vincente in quanto da quel punto si aveva una splendida vista sulla città di Vienna, che sarà immortalata tra gli altri anche dal Bernardo Bellotto in quegli stessi anni. Nel 1717, a costruzione ultimata, iniziarono i lavori per la realizzazione dei giardini alla francese che vennero affidati a Dominique Girard, già fontaniere del Re Sole in Francia dal 1707 al 1715Il medesimo architetto si impegnò a costruire a Vienna il bellissimo Palazzo Kinsky: Il Palazzo fu costruito tra il 1713 e il 1719 dal grande architetto Johann Lucas von Hildebrandt per il feldmaresciallo Wirich Philipp von Daun, nel periodo della grande ondata di costruzioni che seguì la Battaglia di Vienna del 1683, quando la città fu definitivamente liberata dai turchi. Il 7 maggio 1763 vi nacque il principe Józef Antoni Poniatowski, futuro generale polacco e maresciallo di Francia. La facciata ritmata da paraste, notevole esempio dell'architettura barocca a Vienna, è incentrata sul portale centrale con colonne e telamoni.
Hildebrandt, Palazzo Kinsky, Vienna, 1713-1719.

Un altro capolavoro dell’architettura austriaca di questo periodo fu il Castello di Schönbrunn, famosa reggia imperiale di Vienna, sede della casa imperiale d'Asburgo dal 1730 al 1918. Il palazzo, su modello della Reggia di Versailles, si imposta su due lunghissimi fronti gemelli aperti dalle grandi scalinate a due rampe. Quello verso la città, più severo, con due ali avanzanti; e quello verso i giardini, più piatto. La facciata verso la città, lunga ben 175 metri, è preceduta da una ricca cancellata rococò in ferro battuto serrata fra due obelischi che immette nell'Ehrenhof (Cortile dei Signori), vasto Cortile d'onore ornato da fontane con figure allegoriche del 1776. Entrambe le facciate sono impostate sul corpo centrale aggettante con pronao centrale a sei semicolonne. Appare preceduto da una loggia terrena a colonne binate che, a traverso le due grandiose scalinate, immette all'ingresso, al piano rialzato. Tutte le superfici, scandite da paraste e finestre, si ergono su due livelli al di sopra su di un alto zoccolo.

Castello di Schönbrunn, Vienna, 1696-1780.
In Russia spicca il Palazzo d’Inverno di San Pietroburgo, costruito dall’architetto Francesco Bartolomeo Rastrelli. Il Palazzo fu dal 1732 al 1917 la residenza ufficiale degli Zar di Russia. Il palazzo venne costruito con una struttura monumentale, quasi a rappresentare in scala la magnificenza e il potere mitico che aveva l'Impero russo. Da questo palazzo lo Zar, autocrate di tutte le Russie, governava quasi 22.400.000 chilometri quadrati di territorio (circa un sesto delle terre emerse al mondo), con un totale di 176.400.000 abitanti.  Il palazzo ha la forma di un rettangolo bianco e verde e si è calcolato che esso dispone di 1.786 porte, 1.945 finestre e 1.500 stanze. Una volta completata, la parte esterna del Palazzo d'Inverno era costituita da una grande facciata statuaria e opulenta con numerosi lavori a stucco su finestre e portali, il tutto in stile barocco, il che si poteva dire già terminato nel regno della Zarina Elisabetta di Russia. Le facciate principali, gittanti sulla Piazza del Palazzo e lungo la riva del fiume Neva, erano quelle accessibili e visibili al pubblico. Solo le facciate laterali erano nascoste dietro grandi muri granitici che nascondevano un giardino creato durante il regno di Nicola II. La costruzione era concepita come una città nella città, oltre che come residenza privata con un proprio giardino, così come accadeva a Versailles. L'architettura del palazzo continuò quindi con il progetto degli interni. Il primo piano, corrispondente al "piano nobile", si distingueva per finestre più alte di quelle del piano superiore. Ciascuna finestra era divisa da quella vicina da un pilastro. La ripetitiva monotonia delle finestre sulle lunghissime facciate, erano interrotte sovente da portici colonnati. Gli unici cambi esterni che vennero apportati di grande evidenza, furono relativi al colore: originariamente (e ancora nel ventunesimo secolo), il colore del palazzo è verde pastello con decorazioni in bianco. 
Francesco Bartolomeo Rastrelli, Palazzo d’Inverno, San Pietroburgo, 1730-1837.

Lo stesso architetto, nella località di Puškin, realizzò la residenza estiva degli Zar in perfetto stile Rococò. Tale complesso architettonico è noto come il Palazzo di Caterina. Nel 1717 Caterina I aveva chiesto all'architetto tedesco Braunstein di costruirle un palazzo per passare l'estate, ma già nel 1743 l'imperatrice Anna chiese agli architetti Zemtsov e Kvasov di espandere il palazzo che oramai era dedicato alla zia Caterina. La figlia di Caterina, Elisabetta, nuovamente trovò lo stile della reggia sorpassato e nel maggio 1752, chiese al suo architetto di corte, l'italiano Rastrelli (progettista di parte della città di San Pietroburgo e di molti edifici prestigiosi) di demolirla e sostituirla con un edificio ancor più grandioso, in uno stile rococò flamboyant. I lavori durarono circa 4 anni, e il 30 luglio 1756 l'architetto presentò all'imperatrice, a tutta la sua corte stupita e agli ambasciatori stranieri un nuovissimo palazzo con una facciata lunga ben 325 metri. Elisabetta era ancora in vita, e già l'edificio era molto famoso per le sue facciate estremamente lussuose: più di 100 kg d'oro sono stati usati per decorare il sofisticato fronte di stucchi e le numerose statue sul tetto: ai tempi si vociferava che addirittura l'intero tetto fosse ricoperto d'oro. Questi particolari dorati brillarono sulla facciata del palazzo fino al 1773, anno in cui Caterina II fece rimpiazzare l'oro con delle dipinture verde oliva, abbastanza banali e monotone. Il palazzo si raggiunge attraversando un grande giardino alla francese: centro di questo giardino è il padiglione dell'Hermitage, azzurro e bianco, a fianco al lago e progettato da Zemtsov nel 1744 e revisionato da Rastrelli solo un lustro dopo, e che trova il suo formale coronamento in una enorme statua dorata che rappresenta il ratto di Persefone. L'interno è arredato con tavoli da pranzo equipaggiati da meccanismi montavivande: l'entrata principale è fiancheggiata da due edifici di forma semicircolare e l'insieme ricorda vagamente piazza San Pietro, a Roma.
Francesco Bartolomeo Rastrelli, Palazzo di Caterina, 1752-1756, Puškin.

Un altro capolavoro russo dell’architetto è la Reggia di Peterhof, considerata tra le 7 meraviglie della Russia e destinata allo Zar. La tenuta di Peterhof comprende il Parco superiore, il Parco inferiore e il Parco di Aleksandra, che occupano un'area di circa 607 ettari. Oltre ai numerosi palazzi e alle molte fontane, vi sono viali alberati, sentieri immersi nei boschi e che dominano il Golfo di FinlandiaLe Blond progettò la tenuta del Gran palazzo secondo il formale stile francese, con aiuole geometriche, sculture, chioschi e pergolati. Piante e arbusti, tra i quali alberi di vischioolmiaceri e roseti, vennero importati sia dalla Russia sia dall'estero.

Reggia di Peterhof, 1714-1723.

In Germania il capolavoro assoluto e principale di questo periodo e di questo stile è la Residenza della città di Würzburg: Il palazzo venne progettato da uno degli architetti più importanti del baroccoJohann Balthasar Neumann, su commissione del principe vescovo Johann Philipp Franz von Schönborn e del fratello Friedrich Carl nel 1720 e venne ultimata nel 1744. All'interno si trovano splendidi affreschi realizzati dal pittore veneziano Giovanni Battista Tiepolo, assistito dal figlio Giandomenico. Proprio sul soffitto dello Scalone d’Onore, Tiepolo realizzò l’affresco più grande del mondo, ovvero quello dell’Olimpo e i quattro continenti. L'edificio ha una pianta grosso modo rettangolare, lunga 167 metri e larga 97, con un ampio spazio riservato al giardino in direzione della città. Il complesso ha la tipica struttura a "U" e racchiude al proprio interno quattro diversi cortili nelle ali laterali e due minori nella parte centrale, oltre ad una serie di edifici esterni al palazzo stesso che servivano per accogliere gli uffici della diocesi. L'intera struttura è formata da 400 stanze. Quando i lavori alla costruzione della residenza vennero completati, vennero iniziati quelli per i giardini per opera del vescovo di Würzburg, Adam Friedrich von Seinsheim (regnante 1755-1779). Seinsheim richiese l'intervento del progettista di giardini boemo Johann Prokop Mayer (1735-1804) per la realizzazione di questo ambizioso progetto. Mayer decise di suddividere il terreno destinato ad accogliere il parco del palazzo in una serie di aree suddivise che risultarono in numero di tre grandi aree che presero il nome di Giardino Orientale, Giardino Meridionale ed il restante venne adibito a piccolo giardino. Mayer riempì il parco di molte piante da frutta unitamente a lunghi filari di bosso e pergolati.
Residenza di Würzburg.

Articolo di Dario Romano di Arte Divulgata. Per fonti e approfondimenti, il contenuto è tratto dal mio libro L'architettura del Barocco e del Rococò.










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