Dario Romano: 50 anni fa moriva Picasso. Cosa si nasconde dietro la Guernica?

 

Pablo Picasso, Guernica, 1937, olio su tela, 349x776 cm, Museo Reina Sofia, Madrid.

Pablo Picasso moriva oggi, 50 anni fa. Egli è stato forse il più influente artista del XX secolo, celebre in tutto il mondo per essere stato il padre del Cubismo. Quale fu la rivoluzione pittorica di Picasso, tale da potergli assegnargli un posto decisivo nella storia dell'arte? L'artista incantò il XX secolo per le ardite soluzioni formali immerse in rivoluzionarie concezioni compositive, segnando il Novecento pittorico attraverso una nuova concezione della bellezza artistica, al di fuori di ogni norma e regola estetica fino ad allora conosciuta. Picasso si dimostrò un artista assai prolifico e sperimentale, rendendosi artefice di un percorso artistico interamente volto all'innovazione e sempre in contatto con le svolte della sua epoca. Sostanzialmente sono questi gli elementi che definiscono la grandezza artistica di Picasso, e se c'è un'opera che racchiuda una sintesi di tutto questo, in maniera perfettamente fedele e coerente con quanto detto, questa è la Guernica, il suo capolavoro più celebre. Essa è una rappresentazione accurata di una situazione crudele e drammatica: La Guernica è stata creata per far parte del padiglione spagnolo all'Esposizione Internazionale di Parigi nel 1937. La motivazione di Pablo Picasso per dipingere la scena in questa grande opera, fu la notizia del bombardamento aereo tedesco della città basca di cui porta il nome l'opera, che l'artista aveva visto nelle drammatiche fotografie pubblicate su vari periodici. Nonostante ciò, né gli studi né il quadro finale contengono una sola allusione a un evento specifico, costituendo invece un generico appello contro la barbarie e il terrore della guerra. L'enorme immagine è concepita come un poster gigante, testimonianza dell'orrore che la guerra civile spagnola stava causando e un avvertimento di ciò che sarebbe accaduto nella seconda guerra mondiale. I colori tenui, l'intensità dei motivi e il modo in cui sono articolati, sono tutti essenziali per definire l'estrema tragedia della scena, che sarebbe diventata l'emblema di tutte le tragedie devastanti della società moderna. Il dipinto si divide in due gruppi, il primo dei quali è composto da tre animali; il toro, il cavallo ferito e l'uccello alato che si distinguono sullo sfondo a sinistra. Il secondo gruppo è composto da esseri umani, formato da un soldato morto e da un certo numero di donne: quella in alto a destra, con in mano una lampada e sporgendosi attraverso una finestra, la madre a sinistra, che piange mentre tiene il suo bambino morto, quella che si precipita da destra e infine quella che grida al cielo con le braccia alzate mentre una casa brucia dietro di lei.
Particolare delle parti del dipinto: l'immagine con il numero 1 corrisponde alla parte sinistra dove vi sono il toro, la donna che urla di disperazione con il figlio morto in braccio ed a terra il soldato caduto; l'immagine 2 corrisponde alla parte centrale del dipinto, in cui troviamo il cavallo morente e la donna che tiene in mano una lampada; nella parte numero 3 del dipinto notiamo invece la donna che urla disperata e la casa in fiamme.

Da questa breve descrizione dell'immagine, che ruota attorno alle tonalità grigie, nere e bianche, notiamo che non vi è un diretto riferimento esplicito alla guerra, bensì vi sono raffigurazioni puramente simboliche. Ciò che possiamo notare è pure la presenza dominante di figure femminili, invece che di quelle maschili: Picasso sceglie di rappresentare gli indifesi e gli innocenti, incarnati dalle donne e dai bambini. Pocanzi ho detto che l'immagine è puramente simbolica, senza riferimenti diretti che facessero pensare alla guerra, ma allora come ha fatto l'artista ad immortalare i sentimenti di dolore e di sofferenza attraverso quest'opera? E' molto semplice: basta infatti guardare uno per uno i simbolismi. Partendo del toro ci verrebbe da chiederci cosa ci facesse un toro in questa composizione e questo dubbio è stato risolto dallo stesso artista che ha dichiarato apertamente che il toro simboleggia la brutalità oscura.
Particolare del toro, simbolo della brutalità oscura e particolare della donna con in braccio un bambino

La brutalità oscura del toro si rispecchia nel suo sguardo indifferente dinanzi al caos di dolore di cui egli è circondato: proprio come una bestia, è insensibile dinanzi alla distruzione e dinanzi alla sofferenza. Subito sotto il toro è collocata la donna che disperatamente tiene in braccio un bambino, ecco, provate ad osservarla, noterete subito che potete quasi sentire il suo urlo di disperazione, ma come ha fatto Picasso a farci percepire il chiasso di tale sofferenza? semplicemente attraverso l'affilatissima lingua dipinta, osservatela bene. Attraverso questo semplice marchingegno della lingua affilata, Picasso rende al meglio, con il minimo ma geniale sforzo, tale sentimento di rabbia, dolore ed impotenza generato dalla donna che ha appena perso il figlio che tiene in braccio. Ma non è tutto, tale dolore di questa donna è reso alla perfezione anche dalla rappresentazione della forma degli occhi che Picasso sceglie di adottare: osservateli bene, hanno la forma di gocce di lacrime, essi sono occhi tristi, percepiti automaticamente come tali dal nostro cervello, dovuto alla forma di goccia all'ingiù di cui sono fatti. Tale atrocità è enfatizzata al massimo se guardate bene la figura del piccolo che sta in braccio: egli non ha più le pupille, ciò significa che non è più in vita, ed altri non era che un bambino innocente che nulla di male aveva fatto.
Particolare della colomba.

Un altro simbolo importante e difficile da notare è la colomba. Essa è collocata tra le teste del toro e del cavallo, e Picasso scelse di farla tono su tono con lo sfondo. Solitamente la colomba simboleggia la pace, ma tuttavia quella che vediamo in questo dipinto lamenta la mancanza di un'ala. Tale dettaglio della colomba ferita, con solo un'ala, ci comunica che la pace è stata disturbata, rotta, infranta, violentata, aggredita, in favore della guerra.

Particolare del guerriero morto a terra.

Un altro simbolo importante lo si ritrova nella figura del guerriero privo di vita che giace a terra. Il corpo di questo personaggio non è integro e notiamo che nella mano destra teneva un fiore ed una spada spezzata. Questa figura potrebbe alludere, secondo diversi studiosi, a due cose diverse. La prima è che la spada simboleggerebbe la guerra, ed il fatto che sia spezzata, mentre il fiore sia intero, farebbe alludere alla possibile speranza della fine del conflitto. La seconda motivazione di questa figura potrebbe essere che si tratti di una scultura rotta, distrutta, simbolo della distruzione dell'arte dovuta dai bombardamenti.
Particolare della lampada, posta al centro del dipinto.

Un altro elemento simbolico che possiamo riscontrare, questa volta al centro del dipinto, è la presenza di una lampada. Essa simboleggia i pro ed i contro che presenta il progresso della tecnologia: da un lato è vero che lo sviluppo tecnologico ci ha permesso di svilupparci e industrializzarci, ma è anche vero che dall'altro lato ci ha generato una sorta di stupida involuzione, dovuta alla creazioni di armi che portano niente che non sia distruzione, bombardamenti e sofferenze, portando a conflitti, guerre e caos, gli stessi visibili in questo dipinto. Allo stesso tempo questa lampada sembra essere una pupilla dentro un'occhio, che altro non è che l'occhio della provvidenza, onnipresente, che tutto osserva nella speranza della pace. Quest'occhio assomiglia ad un sole ed il sole fa ben sperare per la pace, in quanto simboleggia la vita.
Particolare del cavallo.

Al centro del dipinto notiamo anche la figura del Cavallo in una posizione alquanto innaturale: il suo corpo è verso destra, mentre la testa è ruotata verso sinistra. L'animale è in equilibrio precario, con una zampa piegata, ed è anche trafitto da una lancia e dunque sta per cadere a terra. Picasso qui ha voluto complicare la vita dei nostri occhi perché ricostruire l'immagine del cavallo non è facile e ciò è dovuto alle diverse tonalità di cui è formato il suo corpo: la testa ed il collo sono dipinti di grigio, il petto e la zampa anteriore sono di colore bianco, mentre il resto del corpo è di brevi pennellate variopinte di nero, grigio e bianco. Possiamo dunque affermare che questa figura è forse la più complessa dell'opera e simboleggia, così come la donna ed il bambino, una delle tante vittime innocenti di questa distruzione. Un'altra vittima innocente di tale atrocità, è la donna alla destra del cavallo, raffigurata nell'atto di cercare un rifugio per curare la ferita alla caviglia. Picasso immortala al meglio il grado di sopportazione al dolore di questa coraggiosa e forte donna, attraverso il gesto del coprirsi con la mano la ferita, ma tuttavia è troppo tardi, essa perirà come gli altri, rappresentando un'altra innocente vittima della distruzione.
Particolare della donna affacciata dalla finestra mentre tiene in mano una lampada ad olio.

Osservando in alto nella zona destra di campo del dipinto, notiamo una donna spaventata che si affaccia da una finestra mentre tiene in mano una lampada ad olio. Lei sta cercando di dare luce alla scena, ma tuttavia il suo sguardo è smarrito e perso nel vuoto. La critica pensa che essa simboleggi la Repubblica Spagnola, che a quel tempo era piuttosto confusa. Alle spalle di questa donna si avverte una casa incendiata, ridotta in cenere dalle fiamme: essa simboleggia un'altra arte distrutta, ovvero l'architettura. In questa casa si può notare una donna che alza disperata le mani al cielo, e qui Picasso imprime al meglio il simbolo dell'implorazione, citando la figura del 3 Maggio 1803, il quadro di Goya. Questa donna ci dice che l'umanità è stanca della guerra e di partorire altri morti innocenti. In conclusione queste sono solo le mie interpretazioni, poiché in un quadro così ricco di simbolismi, ognuno può trovarci l'interpretazione che ritiene più opportuna. L'unica cosa che risulta sicura è che questo genio - che ricordiamo nel suo cinquantesimo anniversario di morte - attraverso questi simbolismi dell'atrocità della guerra - che solo genera sofferenza - ci fa riflettere ancora oggi, in questi giorni critici per avvenimenti simili nel mondo, sulla condotta sociale. Per cui prima di fare un'azione impulsiva, di cui potremmo pentirci, dovremmo tutti osservare la Guernica e meditare con essa, perché l'orrore che ci comunica ci fa capire quanto la pace sia un bene prezioso che non possiamo permetterci di infrangere.

Articolo di Dario Romano










Commenti

  1. Super descrizione della Guernica di Picasso, commento piacevole, scorrevole, di facile comprensione, analisi perfetta grazie.

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  2. Dario, lei è in grado di parlare sia di arte antica che di arte contemporanea suscitando nel lettore sempre grande interesse e non è da tutti.. Bravo!!

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  3. Impeccabile descrizione, magistrale! Completamente affascinata dal dipinto, grazie per le sue lezioni , descrizioni e articoli. Profondamente grata! Complimenti!

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