Dario Romano: La pittura del Realismo
Gustave Courbet, Gli Spaccapietre, 1849.
-La Pittura del Realismo: Un Viaggio nell'Espressione della Vita quotidiana attraverso l'Arte
Il Realismo è un movimento artistico che ha avuto il suo apice nel XIX secolo, emergendo come una risposta alle esigenze sociali e politiche del tempo. Questo stile pittorico ha cercato di rappresentare la realtà in modo sincero, evitando idealizzazioni e abbracciando la vita quotidiana con tutti i suoi dettagli. La Rivoluzione industriale spinse masse di contadini dalle campagne alle città in cerca di condizioni di vita migliori. Si producono profondi squilibri sociali e la povertà cresce nelle periferie urbane e nei quartieri sorti intorno alle fabbriche.
-Fondamenti del Realismo
Il Realismo si è distinto dalla pittura precedente, che spesso idealizzava il soggetto o lo ritraeva in modo allegorico. Artisti realisti come Gustave Courbet, Jean-François Millet e Honoré Daumier hanno preferito rappresentare la vita comune, la classe operaia, le persone in momenti normali della loro esistenza. L'obiettivo era catturare la realtà così com'era, senza adornamenti o miti.
-Temi Centrali
Il Realismo ha abbracciato la vita quotidiana in tutte le sue sfaccettature. I dipinti spaziavano da scene di lavoro nei campi alla vita nelle città industrializzate. Anche le persone comuni, spesso trascurate nei dipinti precedenti, sono diventate protagonisti delle opere realiste. Gli artisti realisti hanno spesso scelto di ritrarre la società del loro tempo, mettendo in luce le disuguaglianze sociali, le condizioni di vita dei poveri e le sfide della classe operaia. Ciò ha contribuito a creare opere che non solo erano esteticamente significative, ma anche socialmente significative.
-Tecniche e Stile
Dettagli Precisi:
I pittori realisti hanno posto una grande enfasi sui dettagli precisi. Ogni piega di un vestito, ogni ruga sul viso, ogni oggetto nell'ambiente era reso con grande attenzione. Questa precisione era destinata a trasmettere una sensazione di autenticità e a far sentire allo spettatore di trovarsi di fronte a una scena reale.
Paleta di Colori Terrosi:
La palette di colori utilizzata dai pittori realisti era spesso terrosa e neutra. Questi toni sobri contribuivano a enfatizzare la concretezza delle rappresentazioni, conferendo alle opere un aspetto ancor più vicino alla realtà. I colori erano utilizzati in modo mirato per creare ombre, luci e atmosfera.
Composizione Bilanciata:
Le composizioni delle opere realiste erano spesso bilanciate e ordinate, ispirate dall'osservazione accurata della vita quotidiana. Tuttavia, ciò non significava che mancasse la spontaneità. Al contrario, la disposizione degli elementi contribuiva a conferire un senso di naturalezza e equilibrio.
-Gli Spaccapietre, Courbet
per la prima volta uomini senza voce, come due spaccapietre appunto, sono il soggetto principale e centrale di un grande dipinto, ruolo che fino a quel momento avevano rivestito solo personaggi importanti. Questo dipinto, distrutto purtroppo dai bombardamenti di Dresda durante la seconda guerra mondiale, simbolizza la condizione dei lavoratori: l’artista ci mostra un cruento realismo che si rispecchia nell’atto del vecchio operario di spaccare le pietre, aiutato da un garzone che tiene in mano la cesta di ciottoli. La povertà degli uomini è manifestata da alcuni dettagli ben messi in evidenza da Courbet: le calze bucate, le toppe sulle maniche della camicia, il panciotto lacerato. La povertà non è solo materiale ma anche psicologica: nel volto dei due personaggi appare una sofferenza astratta, quasi inespressiva, consapevoli della loro condizione di spaccapietre, condizione che durerà tutta la vita. Courbet ha voluto realizzare quest’opera come voce di denuncia della fatica dello sfruttamento del lavoro, introducendo temi come la povertà, l’ingiustizia e le condizioni precarie di vita.
-Honoré Daumier
Anche Honoré Daumier ha denunciato lo
sfruttamento delle classi lavoratrici, la corruzione della classe politica e l’avidità
degli uomini d’affari. I suoi piccoli busti in terracotta dipinta sono ritratti
grotteschi di politici francesi sotto il governo di Carlo X. L’artista li
rappresenta come l’espressione del cinismo, dell’ingordigia, dell’ottusità,
dell’inquietudine: in contraddizione con il loro ruolo di rappresentanti del
popolo. Lo stile è caratterizzato da forme semplici, da un segno rapido e
deciso e da colori contrastati che evidenziano i volumi. Honoré Daumier,
inoltre, collabora con periodici satirici e di opposizione al governo
monarchico. Egli realizza caricature di personaggi pubblici e vignette sulla
situazione politica in Francia. Sottoposto a censura, finisce in ristrettezze
economiche, e viene isolato dall’opinione pubblica, oltre a passare anche un
periodo in carcere.
-Le Mietitrici, Millet
-I Macchiaioli
Tra i realisti italiani si sono distinti i
Macchiaioli, piccolo movimento artistico nato a Firenze. Essi dipingono
attraverso l’accostamento di macchie di colore puro, come facevano i grandi
maestri Veneti rinascimentali Tiziano, Veronese e Tintoretto: in questo modo le
composizioni si traducono in un’unità tra forme e colori ed assumono una
particolare luminosità. I realisti italiani ritraggono scene di vita
quotidiana, tuttavia senza trattare temi sociali. Essi hanno rappresentato la
vita contadina e borghese con sensibilità per le atmosfere, evidenziando i riti
semplici di una quotidianità calma e rassicurante, basata su valori antichi.
Ritraggono spesso interni domestici, silenziosi ed accoglienti in cui si notano
momenti di svago o di educazione dei bambini. I macchiaioli hanno dipinto
paesaggi ampi e luminosi, come quelli che si vedono nei dipinti di Giovanni
Fattori, pittore livornese, il più rappresentativo di questo movimento. L’artista
descrive i colori della sua Maremma, i volti ed i gesti dei contadini con una
pittura dai toni chiari e stesi in ampie campiture. Fattori dona molta forza
alle scene, grazie alla cura del dettaglio e spesso i suoi dipinti sono
caratterizzati da composizioni solide e ricche di macchie di colore. Nelle
scene risorgimentali, l’artista non si concentra sui momenti cruenti della
guerra ma si focalizza su particolari di minor importanza, prendendo a volte
spunto dai gesti spontanei dei soldati e riducendo gli elementi al minimo.
Nella sua opera più celebre, Vedetta, tutto è ridotto a grand zone di colore,
dimostrando che la sintesi è in grado di far capire la realtà, anche più di un
insieme di dettagli. Notiamo tre soldati di guardia che riempiono la scena per
la loro disposizione particolare, come fossero nuclei isolati. Essi non
spiccano né per la loro dimensione né per i loro gesti. I colori sono ridotti
all’essenziale ed emergono solo due tinte, il bianco e l’azzurro.
Analisi perfetta ed impeccabile, di facile comprensione e di scorrevole e piacevole lettura, grazie mille...
RispondiEliminaLieta di leggere questa bellissima spiegazione, grazie infinite!
RispondiEliminaSempre di ottima qualità la tua scrittura ed i tuoi articoli, grandissimo
RispondiEliminaCon te imparo tante cose di storia dell'arte che tanti anni fa a scuola non ci avevano mai fatto fare, grazie❤️
RispondiEliminaCultura e conoscenza immense come sempre 👏🏻
RispondiEliminaCommento strepitoso di questo periodo storico-artistico, bravissimo
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