Dario Romano: Maria Luigia D'Asburgo in veste di Concordia di Antonio Canova
Antonio Canova, Maria Luigia d'Asburgo in veste di Concordia, 1811-1814, Galleria Nazionale di Parma.
Nell’autunno del 1810 Antonio Canova, in quel momento impegnato a Firenze nell’erezione del Monumento a Vittorio Alfieri, venne cortesemente, ma fermamente, invitato a recarsi a Parigi per eseguire il ritratto della nuova sposa di Napoleone, Maria Luigia d’Asburgo. I diari dell’artista registrano minuziosamente le conversazioni con l’imperatore e la sua consorte nel castello di Fontainebleau. subito dopo il suo arrivo lo scultore cominciò a modellare l’effigie della sovrana, tanto che il 27 poteva scrivere all’amico Quatremère: “oggi sarà terminato il ritratto, somigliantissimo, per quello che ne dicono le persone che lo hanno finora veduto, e per gliela dire in un orecchio, senza una sola seduta; così in due piedi con qualche occhiata di tratto in tratto, e mentre l’Imperatrice si divertiva con le sue dame al bigliardo, per due sole volte. Ho voluto scegliere un momento piuttosto allegro, che serio, onde poter prendere il vantaggio possibile da una fisionomia non tanto facile”. Il 4 novembre successivo Canova fece vedere a Maria Luigia il calco in gesso tratto dal modello in creta e nello stesso tempo furono presi accordi con Napoleone per l’esecuzione della statua in marmo dell’imperatrice in veste di Concordia. La sovrana è adornata da bellissimi abiti antichi, scolpita da Canova in posa solenne in trono. Nell'insieme Canova imprime alla pietra la fusione tra austera nobiltà classica e l'immediatezza parlante del ritratto, dimostrando la sua capacità senza eguali di coniugare idealizzazione e realismo, raggiungendo il vertice massimo in scultura. (Dario Romano di Arte Divulgata).
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