Dario Romano: Raffaello e l'armonia del Rinascimento

 

Raffaello, Madonna Sistina, Gemaldegalerie, Dresda, 1514, olio su tela, 265x196cm.

Raffaello: l'Armonia della Bellezza Assoluta

C’è qualcosa nei dipinti di Raffaello che cattura subito lo sguardo. È la dolcezza dei gesti, l’eleganza dei panneggi, la serenità dei volti. Ma dietro questa apparente semplicità, si cela un genio che ha saputo fondere come nessun altro l’ideale classico e la profondità umana, l’equilibrio e l’emozione, la grazia e la forza.

Il pittore della grazia senza tempo

Raffaello non è stato solo un grande pittore del Rinascimento: è stato l’artista ideale, quello che ha saputo prendere il meglio da tutti – Leonardo, Perugino, Bellini – per trasformarlo in qualcosa di nuovo, di perfetto, di eterno. A Firenze ha respirato l’aria innovativa di Leonardo e ne ha assorbito la ricerca psicologica e compositiva, pur restando sempre fedele a uno stile più diretto, più umano. A Roma ha trovato la sua consacrazione, decorando le Stanze Vaticane e diventando l’anima visiva di un’intera epoca. Il celebre Autoritratto giovanile di Raffaello (1506) lo consegna alla storia con un volto sereno, affabile, quasi ideale. Non a caso Giorgio Vasari, nella sua biografia rinascimentale, lo descrive così:

«Artista gentile, aggraziato, affabile e socievole… incarnazione perfetta dell’artista dai modi umani e cortesi, esattamente l’opposto di Michelangelo.»
Giorgio Vasari

E infatti, Michelangelo e Raffaello, due poli opposti della sensibilità artistica, si confronteranno a distanza in un duello stilistico lungo tutta la loro carriera.

La Madonna che parla a tutti

Le Madonne di Raffaello sono forse l’esempio più sublime della sua poetica. Madonne serene, materne, terrene, ma al tempo stesso divine. Sono l’eredità di Giovanni Bellini, il poeta della natura, ma anche una risposta a Leonardo: Raffaello non si perde nei meandri del simbolo, ma restituisce l’immagine pura e dolce di un amore universale. Nei suoi dipinti, la Vergine e il Bambino vivono in paesaggi armoniosi, respirano la luce, comunicano con lo spettatore. Si pensi alla Madonna del cardellino, alla Bella Giardiniera, o alla Madonna della seggiola: ciascuna rappresenta un mondo di affetto, premonizione, spiritualità. In esse, Raffaello dialoga con Giovanni Bellini e con la pittura veneziana, ma imprime una cifra sua, fatta di geometria e affetto. Come Bellini, Raffaello ottenne dall’estremo equilibrio un’estrema armonia: nessun pittore ha dipinto e inteso la natura come Giovanni Bellini, ma Raffaello ne ha raccolto il testimone poetico.

Lo Sposalizio della Vergine: il sorpasso del maestro

Nel suo primo capolavoro giovanile, Lo Sposalizio della Vergine (1504), Raffaello affronta direttamente il suo maestro Perugino, con un'opera che, pur ispirandosi all'impianto peruginesco, lo supera per profondità spaziale, simmetria architettonica e innovazione prospettica.

A Firenze, alla scuola di Leonardo

A Firenze, Raffaello si confronta con Leonardo da Vinci. Nei ritratti di Agnolo Doni e Maddalena Strozzi si percepisce il dialogo con la Gioconda: ma laddove Leonardo scolpisce lo sguardo interiore, Raffaello restituisce un’umanità luminosa, accessibile, spontanea.

La Scuola di Atene: filosofia in pittura

Se Raffaello è il pittore della grazia, è anche il filosofo del pennello. La Scuola di Atene è molto più che una semplice celebrazione dei filosofi greci: è una rappresentazione dell’ordine del mondo, un’allegoria visiva della ricerca della verità. I protagonisti della filosofia classica sono ritratti con i volti degli artisti rinascimentali – Leonardo, Michelangelo, lo stesso Raffaello e tanti altri – in un simbolico passaggio di testimone tra antico e moderno. Qui l’arte diventa pensiero, e il pensiero si fa immagine. L’affresco della Scuola di Atene è la più alta espressione pittorica del pensiero classico: Raffaello dipinge concetti, dipinge idee. È un pittore dell’ideale. Nessun pittore è stato capace come lui di esprimere le idee nella pittura.

Dramma e teatro: l’evoluzione finale

Ma Raffaello non è solo armonia. Negli ultimi anni, la sua pittura si carica di pathos, di movimento, di teatralità. Lo vediamo nella Trasfigurazione, capolavoro conclusivo e struggente, dove il Cristo glorioso si contrappone alla drammatica scena. Oppure nella Liberazione di San Pietro, dove la luce diventa protagonista narrativa, o nella Madonna Sistina, una tra le pale d’altare più iconiche della storia, che fonde sacro e quotidiano, divino e umano, con una naturalezza senza precedenti. Nella Liberazione di San Pietro, l’artista si trasforma in regista. Costruisce una narrazione complessa attraverso giochi di luce – luna, fiaccole, albe, riflessi – e movimento. Una vera opera cinematografica ante litteram. L’ultimo capolavoro, La Trasfigurazione, è una sintesi estrema tra luce divina e dolore umano. Mai prima d’ora due piani narrativi – la visione di Cristo trasfigurato e la sofferenza del ragazzo ossesso – erano stati affiancati con tanta potenza. Raffaello ha saputo dare forma all’ideale, ha costruito un ponte tra il divino e l’umano, tra l’antico e il moderno. Lui è stato l'artista che ha saputo parlare a tutti. I suoi dipinti non escludono, non impongono: accolgono, e questa è la sua virtù più grande. La sua arte è insieme classica e moderna, intellettuale e popolare, raffinata ma comprensibile. È per questo che i suoi angioletti sono finiti su tazze, magliette e cartoline, senza perdere un grammo del loro incanto.


Raffaello, Scuola di Atene,1509-1511, Musei Vaticani, Città del Vaticano, affresco, 770x500cm.

Raffaello, Trionfo di Galatea, 1511, affresco, Villa Farnesina, Roma, 295x225cm.


Raffaello, Sposalizio della Vergine, 1504, Pinacoteca di Brera, Milano, 174x121cm, olio su tavola.


Raffaello, Madonna del cardellino, 1506, 106x77cm, olio su tavola, Uffizi, Firenze.


Raffaello, Madonna della seggiola, Palazzo Pitti, Firenze, 1514, 71cm, olio su tavola.


Raffaello, Trasfigurazione, 1518-20, olio su tavola, Pinacoteca Vaticana, Città del Vaticano, 405x278cm.


Articolo di Dario Romano di Arte Divulgata. Per fonti e approfondimenti, il contenuto è tratto dal mio libro: Raffaello Sanzio: L’Armonia del Rinascimento: Genio di Eleganza e Simmetria.












Commenti

  1. Risposte
    1. Ogni volta che leggo un profilo mi emoziono,descrizioni profonde e sensibili,,, grazie

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  2. La relazione su Raffaello è così interessante che non mi sento di dire altro, posso solamente aggiungere che di fronte ad ogni suo dipinto mi incanto tanto che faccio fatica ad allontanarmene. Infondono pace,meraviglia e tanta bellezza.

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  3. La "Madonna Sistina" è un capolavoro di imbarazzante bellezza 🖌️🌹

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  4. Analisi impeccabile

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  5. Riesci Sempre a coinvolgere, qualsiasi sia l'argomento che tratti

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