Dario Romano: Raffaello Sanzio e la Scuola di Atene

 

Raffaello Sanzio, Scuola di Atene, 1509-1511, affresco, 500x770 cm, Musei Vaticani, Città del Vaticano.

Si tratta del più celebre capolavoro di Raffaello, nato dalla commissione di Papa Giulio II che incaricò il pittore di affrescare quattro stanze vaticane, oggi note come Stanze di Raffaello. Questo grande affresco è collocato precisamente nella Stanza della Segnatura. Raffaello ci propone la scena in una grande lunetta che rappresenta un grande edificio classico, in cui l'artista mostra tutta la sua maestria nel dipingere le architetture. Maestria che si rispecchia anche nella rappresentazione del pavimento decorato a quadrati, perfettamente in prospettiva. La parte architettonica è caratterizzata da un maestoso edificio classico con volte a botte a cassettoni. Raffaello calcola simmetricamente lo spazio degli edifici, creando una suggestiva scenografia che si apre in profondità verso l'azzurro del cielo. L'artista dipinge illustri personaggi del mondo antico, tra cui matematici, filosofi e scienziati. Essi sono rappresentati con le sembianze di artisti e intellettuali contemporanei a Raffaello. Perchè tale scelta? L’opera esalta la filosofia, intesa come l’unica strada percorribile per raggiungere la verità. Personaggi della matematica e della filosofia vengono rappresentati insieme a personaggi dell’arte del tempo, per evidenziare il legame tra il moderno e il sapere antico. Il tutto è disposto dal Raffaello in una composizione equilibrata, simmetrica, armoniosa, ricca di luce, che illumina i gesti e le espressioni dei personaggi, mettendo a fuoco le loro passioni passioni e le loro intenzioni. I protagonisti principali dell'opera, sono Platone e Aristotele, raffigurati al centro sulla scalinata. Platone indica il cielo con la mano, simboleggiando il mondo delle idee da lui tanto studiato, mentre Aristotele tiene il braccio alzato dinanzi a sé e la mano rivolta verso il basso, simboleggiando l'interesse per le esperienze umane e per la natura. Essi, dunque, rappresentano i principali canoni filosofici del pensiero rinascimentale, ovvero del pensiero nell'epoca in cui Raffaello vive.  La particolarità dell’opera sta nei volti dei filosofi antichi, raffigurati con quelli degli artisti del tempo, che hanno il compito di far rivivere nel presente, in chiave moderna, quella che fu la grande cultura classica: l'opera è dunque una sorta di manifesto e di testimonianza del Rinascimento, ponendo l'uomo al centro dell'universo e grazie al suo intelletto è in grado di dominare la realtà, traendo spunto dall'antichità classica fino al cristianesimo. Quest'ultima è anche la ragione per cui quest'opera potrebbe celebrare il papato e la civiltà romana che si pone come erede naturale della cultura classica. Ritornando al discorso dei volti, possiamo notare che Platone prende le sembianze di Leonardo, mentre Eraclito, solitario e pensoso, con quello di Michelangelo. Bramante invece è impersonato nel matematico Euclide. Sulla destra vi è anche l’autoritratto dell’artista stesso, posizionato tra i sapienti classici. A prendere le sembianze di Aristotele, è invece lo scultore Bastiano, detto Aristotile da Sangallo.

Particolare, autoritratto di Raffaello, Scuola di Atene.

Particolare, Eraclito, impersonato da Michelangelo, Scuola di Atene.

Particolare, Platone, impersonato da Leonardo, Scuola di Atene.

Particolare, Aristotele, impersonato da Sangallo, Scuola di Atene.

Particolare, Euclide, impersonato da Bramante, Scuola di Atene.

Particolare, Protogene, impersonato da Perugino, Scuola di Atene.

La scuola di Atene secondo il volere di Papa Giulio II doveva rappresentare la filosofia. L’intera stanza era adibita ad indicare i valori del bene, del vero e del bello. In particolare l'opera doveva indicare l’unica via con la quale l’uomo può arrivare al bene e quindi a Dio. Questo concetto è enfatizzato dalle statue che si vedono dipinte all’interno delle nicchie: a sinistra Apollo e a destra Minerva, essi infatti rappresentano la ragione. In conclusione, mi piace definire la Scuola di Atene come la perfetta sintesi tra mondo antico e mondo cristiano, sotto un’architettura dove tutto si compone, in cui nelle figure di Aristotele e Platone vi è un pensiero che il mondo cristiano assorbe e fa diventare proprio: non c’è un pittore più filosofico di Raffaello, né più capace di offrire l’ordine del mondo e delle idee sotto apparenze di rappresentazioni di storie o di concetti. Raffaello dipinge concetti ed idee. È un pittore dell’ideale che nell’arco di pochi anni definisce un’idea del mondo che è concetto classico e nessun pittore è stato capace come lui di esprimere le idee nella pittura. Tutto questo è reso, com'è tipico nella sua arte, in una dimensione di totale armonia, di totale ordine e di totale bellezza ideale, una dimensione in cui i personaggi sono resi con pose misurate ed eleganti, avvolte da una forte luce e da un leggerissimo chiaroscuro.


Articolo di Dario Romano. Per approfondimenti, il contenuto è tratto dal mio libro: Rinascimento: I grandi maestri della pittura del '500


Commenti

  1. Bellissimo articolo, ricco di particolari, letto con piacevole attenzione e, osservando contemporaneamente l'opera, ho avuto la sensazione di farne parte. Grazie maestro Dario Romano per i suoi articoli e i suoi libri che trovo impeccaili, ricchi di contenuti e di storia,traspare grande conoscenza e ricchezza culturale, nonché il suo grande amore per l'arte.

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  2. Bellissimo articolo, bellissime descrizioni, magnifico racconto dettagliato! Che dire... ! Grazie professore Dario Romano per I suoi articoli e libri che trovo ricchi di storia, cultura, immagini, commenti. Scorrevoli, piacevoli e e singolari, accendono la passione per l'arte, per la storia e la cultura. Libro consigliatissimo " Rinascimento: i grandi maestri della pittura del '500. Ho letto anche altri del prof. , sono uno più interessante e bello dell'altro. Mille grazie ancora!

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  3. Grazie Dario per aver descritto nel migliore dei modi questo grande capolavoro di Raffaello👏🏻

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