Dario Romano: Tiziano e l'arte femminista
In foto alcune donne ritratte da Tiziano partendo in alto da
sinistra verso destra: Amor profano, Flora, Amor sacro, l’Assunta, Venere di
Urbino, Eleonora Gonzaga, Isabella d’Este, La Bella, Venere Anadiomene.
Ogni 8 marzo, il mondo celebra la Giornata Internazionale della Donna, un'occasione per riflettere sui progressi compiuti verso l'uguaglianza di genere e per riconoscere il ruolo fondamentale delle donne nella società. Questa giornata offre anche l'opportunità di esplorare e celebrare la forza e l'autonomia delle donne attraverso le opere d'arte di Tiziano. Difatti a Venezia, nel Cinquecento, si ha un ruolo di primaria importanza per la donna, come non si era mai visto prima in tutta la storia dell’arte. Ciò lo si deve soprattutto al divino pittore veneziano, Tiziano, inventore di un vero e proprio genere, noto a Venezia come le Belle e in cui un'enorme spazio è dedicato anche ai nudi femminili, pure distesi, in cui le donne non sono oggetto di desiderio, bensì mostrano una forte autonomia: tale genere ha fatto scuola nei secoli, a Venezia prima ed in tutta la pittura occidentale poi. Una fetta, dell'enorme produzione artistica di Tiziano potremmo definirla Querelles des Fammes: il protofemminismo dell'artista si collega e trova corrispondenza, in qualche modo, al noto movimento femminista di qualche secolo dopo. Le donne dipinte da Tiziano appaiono sensuali, forti, sicure di sé, fiere. Perché il ruolo della donna era così importante per Tiziano? E a sua volta perché proprio grazie a Tiziano la donna acquisì importanza? Dobbiamo prima partire dal presupposto che Tiziano dipinse donne di diversi ceti sociali: dalle belle nobili Veneziane, alle divinità come Flora, Venere e tante altre, passando per le sante, le allegorie e le donne di basso ceto sociale; ma Tiziano ha dipinto anche donne vere, reali e importanti, basti pensare ad Eleonora Gonzaga o Isabella d'Este. Gentiluomo con le donne, come ricorda anche Pietro Aretino, il pittore cadorino le ritrae sicure di sé e forti per denunciare il loro scarso ruolo nella società a discapito della figura maschile: le donne non potevano partecipare alla vita politica o alla vita amministrativa-finanziaria e servivano solo per dare una bella immagine al pubblico. A Venezia, con Tiziano, nasce dunque una forte autocoscienza e autoconsapevolezza femminile che fa nascere il dibattito di genere, per la prima volta: non dobbiamo dimenticare che alla seconda metà del XVI secolo le donne Veneziane parteciperanno agli scritti e difatti la prima donna laureata nella storia sarà proprio una veneziana. Sappiamo per certo, anche per ciò che dicono gli scrittori d'arte, che Tiziano è il più grande ritrattista di tutti i tempi: i nobili, gli imperatori, i papi e i sovrani facevano a gara per farsi ritrarre da lui, in quanto motivo di vanto. Sperone Speroni diceva che essere ritratti da Tiziano è come vivere due volte perchè i suoi ritratti hanno una loro vita autonoma che vanno, addirittura, aldilà di quella delle persone; ciò possiamo notarlo soprattutto nei ritratti femminili, di queste donne forti. La grande componente erotica e sensuale delle donne Tizianesche fu apprezzata anche dai poeti contemporanei e da loro proposte in una sorta di confronto tra poesia e pittura, vinto ovviamente dalla pittura per l’ineguagliabile fascino delle immagini del pittore cadorino. Il pittore ha ispirato le donne più istruite a partecipare, con i loro scritti, alle discussioni ed ha l'enorme merito di aver ispirato i movimenti femministi dei secoli a venire, ma chi sono le donne dipinte dall’artista? Tiziano è il protagonista indiscusso nel dipingere donne piene di grazia, dignità e dolcezza, ma al contempo ricche di erotismo e di sensualità e grazie a lui lo scenario artistico si evolve in maniera incredibile verso una certa modernità, dei giorni nostri diremmo. Tra le donne tizianesche rientrano le Belle Veneziane: donne reali, ritratte a mezzo busto e dotate di bellezze ideali. Esse sono spesso arricchite di vestiari con scollature, in cui mostrare il seno non è sinonimo di volgarità, ma un atteggiamento di sincerità e verità, un’apertura del cuore della donna verso lo sposo, dunque in questo senso la donna incarna una delle virtù più pregiate: la fedeltà. I nudi di Tiziano infatti sono erotici e sensuali, ma mai volgari in quanto incarnano un certo ideale etico-filosofico di fedeltà. Troviamo anche le eroine, oltre alle donne reali come Eleonora Gonzaga e Isabella d'Este e le Cortigiane, come per esempio Lucrezia, Giuditta e Susanna, che rappresentano l’onore, la castità ed il coraggio o, ancora, Maria Maddalena che simboleggia la spiritualità della Penitenza. Dunque sia che si tratti di una Santa o sia che si tratti di una donna di basso ceto sociale o di una duchessa, Tiziano dipinge la donna dando lei il massimo del rispetto e della dignità. La volontà di donare forza decisa e sicura alle donne ricade anche nella scelta, di Tiziano, di ritrarle nei panni delle donne mitologiche, capaci di governare persino la natura: Tiziano rappresenta magistralmente le Veneri, in particolare quella di Urbino, conosciuta per essere l’opera più sensuale di tutti i tempi e difatti questo quadro incarna l’archetipo della bellezza femminile, sia ideale che simbolica. Le donne mitologiche di Tiziano sono figure fiere, forti, capaci di governare la natura, controllare gli istinti e guidare l’umanità senza la necessità di essere governate da un uomo. La donna, con Tiziano, assume quindi un ruolo di primaria importanza nell’arte come mai si era visto prima: è come se l’artista si facesse portavoce di questa tematica ed è proprio grazie alla sua arte se la figura femminile ha acquisito importanza in diversi ambiti. In un tempo di arretratezza come il ‘500, il pittore dimostra la maturità della nostra epoca. La capacità di Tiziano di rappresentare le donne ed i nudi femminili è enorme ed ineguagliabile, e rappresenta la più alta testimonianza che l’arte figurativa abbia mai conosciuto: i suoi nudi femminili sono ripresi come principale modello e fonte d’ispirazione da altri artisti della stessa epoca ma anche, e soprattutto, dei secoli successivi. Velázquez, Rubens, Rembrandt, Goya, Manet, Ingres e Modigliani sono, infatti, solo alcuni dei giganti della pittura che si sono ispirati al cadorino. Le figure femminili del pittore furono così tanto apprezzate e richieste dai committenti, che il genio del Cadore dovette molte volte realizzare la stessa opera per tante volte, generando diverse versioni. A tal proposito l’impressionista Renoir disse: “La pittura non si racconta, si guarda. Non servirebbe a nulla dirti che le cortigiane di Tiziano fanno venir voglia di accarezzarle. Un giorno, andrai tu stesso a vedere i quadri di Tiziano e, se non ti faranno nessun effetto, vuol dire che di pittura non ne capisci nulla”. La celebre Flora incarna perfettamente i canoni di bellezza ideale Cinquecentesca. L’opera godette di enorme successo e apprezzamenti fin già dalla sua creazione. Una testimonianza di ciò è dovuta al fatto che è presente in diverse incisioni, nonchè, storicamente nei secoli, il capolavoro degli Uffizi più ammirato da parte degli artisti che si accingevano a copiarlo. Documenti infatti ci narrano che agli Uffizi, per ammirare e copiare Flora si creavano spesso lunghe file ed è stato deciso, in seguito, di impostare dei turni a tempo per far fronte a ciò. Tiziano rappresenta la donna di bellezza ideale a mezzo busto, con una camicetta grinzata, che cede sulla spalla sinistra, scoprendole quasi il seno. Si tratta di una genialata dell’ingegnoso pittore, che ebbe notevole successo a Venezia e in tutta Europa per tutto il ‘500 e preso a modello in tutte le successive correnti artistiche. La donna è ritratta mentre tiene con una mano il mantello rossiccio, che mette in evidenza il nudo soprastante, mentre con l’altra mano tiene dei fiori, poiché personifica la Dea della Primavera e della vegetazione: Tiziano ci vuole dire che la donna è colei che sparge armonia e ordine al mondo. La donna è stata sempre importante per Tiziano, basti pensare che all'età di 5 anni ha dipinto sul muro di casa una figura femminile con bambino, utilizzando i succhi spremuti dai fiori. Da bambino perse anche la madre, cui era molto legato e la stessa che lo supportò incitandolo nella carriera artistica. Punto di riferimento per lui fu l'amata Cecilia, che sposò a Venezia e che gli donò 3 figli. Alla nascita della terza figlia, Lavinia, Cecilia morì di parto e Tiziano entrò in crisi, abbandonando per qualche anno perfino la pittura: non si è più risposato. L'amata sorella Orsola sarà un altro punto di riferimento importante, in quanto lo aiuterà nella crescita dei figli, dopo la morte di Cecilia. Il triste destino di Cecilia lo seguirà l'adorata figlia Lavinia, anch'essa morta di parto. Anche Orsola morirà negli anni cinquanta del Cinquecento e Tiziano entrerà in una dimensione drammatica in cui sperimenta, negli ultimi anni della sua carriera, il suo stile che preannuncia l'Impressionismo e perfino l'Espressionismo Astratto. Tiziano vede nella figura femminile la più perfetta e alta testimonianza della creazione di Dio, per Tiziano dipingere la donna equivale a dipingere la bellezza suprema. Il pittore vede le donne come un ancoraggio di salvezza, come un rifugio in un tempo in cui esse erano viste come tempesta. Un esempio di denuncia e dibattito di genere lo troviamo nell'Affresco del Marito geloso, alla Scuola del Santo a Padova: In questo affresco l'artista denuncia la condizione della donna, discriminata e inferiore rispetto alla figura maschile: in questo straordinario tonalismo Veneto, troviamo una donna accusata ingiustamente di adulterio dal marito, una donna che scalcia dalla paura, una donna trafitta dal pugnale del marito, una donna che subisce violenza, una violenza ingiusta. Tiziano ci pone in primo piano questa scena, mettendo sullo sfondo la scena del miracolo di Sant'Antonio che resuscita la donna. Perché tale scelta del geniale artista? Tale scelta va letta come denuncia sociale, una denuncia fatta verso la violenza sulle donne, una denuncia fatta verso la discriminazione della figura femminile, la genialità di Tiziano, aldilà dell'ambito artistico, sta dunque nel pensiero evoluto rispetto ai tempi. L'artista sembra esser venuto dai giorni nostri, dove purtroppo vi sono ancora episodi di questo tipo, al Rinascimento. Un'altra geniale invenzione dell'artista, nel concepire la percetta bellezza rinascimentale femminile, oltre ai bellissimi incarnati risaltati dalla luce, è l'esecuzione delle acconciature, sciolte o raccolte che siano, semplici o complesse, sono spesso dotato di un colore inventato dall'artista, il Rosso Tiziano, che ancora oggi è il colore più comune e scelto dalle donne per le loro tinture. Questo colore è visibile in quasi tutti i ritratti femminili di Tiziano, come nell'opera La Bella, chiamata così solo nel Settecento per omaggiare la nascita dell'ideale bellezza femminile rinascimentale, che con Tiziano nasce nel Cinquecento. E nella Bella possiamo notare la bellissima acconciatura complessa, elegante e raccolta, splendente di rosso Tiziano, e che lascia intravedere una bellissima treccia che scende al collo in una bellezza complessiva che si rispecchia nell'incarnato delle guance arrossate, della fronte spaziosa, delle ciglia setose. Una bellezza in cui Tiziano decora la donna di un bellissimo abito di damasco blu, trattato con una decorazione orizzontale e verticale a fiori, sottolineando il lino della veste. La capacità straordinaria dell'artista ci mostra anche il seno florido decorato dalla catena d'oro che scende fino ai fianchi dove è possibile ammirare la cintura d'oro che conteneva le paste profumate. Questo dipinto rappresenta l'apice massimo delle fanciulle di Tiziano, le stesse che diventeranno, nell'arte, le icone assolute della bellezza femminile che arriveranno fino al nostro secolo, influenzando generazioni di artisti successivi ammaliati dalla capacità, che Tiziano ha, di raccontare l'intima essenza di una donna, perché per Tiziano la bellezza artistica corrisponde a quella femminile. Del resto, come dice Haine, Tiziano "Ha avuto il dono unico di fare Veneri che sono donne reali". Oggi, mentre celebriamo la Giornata Internazionale della Donna, possiamo guardare alle opere di Tiziano non solo come esempi di bellezza artistica, ma anche come testimonianze della forza, della dignità e dell'autonomia delle donne. Attraverso la sua arte, Tiziano ha contribuito a trasformare la percezione delle donne, elevandole da oggetti di desiderio a individui pienamente autonomi e forti. E mentre continuiamo la lotta per l'uguaglianza di genere, possiamo trovare ispirazione nelle opere di Tiziano per perseguire un mondo in cui le donne sono veramente celebrate e rispettate per la loro interezza e la loro autenticità. Lo stesso Marco Boschini disse che "Tiziano veramente è stato il più eccellente di quanti hanno dipinto: poiché i suoi pennelli sempre partorivano espressioni di vita": in questa affermazione focalizzate l'attenzione sulla seconda parte in cui il Boschini usa il verbo PARTORIRE. Esso è un verbo femminile nel vero senso della parola: partorire è facoltà delle sole donne, per natura, e Tiziano ebbe la stessa facoltà, con la sensibilità di una donna, con i pennelli riuscendo a diventare "Il sole tra le stelle, non solo tra i pittori italiani, ma tra tutti i pittori del mondo" (Lomazzo), il più grande ed influente pittore di tutti i tempi. Boschini non poteva utilizzare un verbo migliore per sottolineare l'ineguagliabile divina grandezza di Tiziano, il genio protofemminista. Dettaglio dell'Assunta dei Frari.
Ogni 8 marzo, il mondo celebra la Giornata Internazionale della Donna, un'occasione per riflettere sui progressi compiuti verso l'uguaglianza di genere e per riconoscere il ruolo fondamentale delle donne nella società. Questa giornata offre anche l'opportunità di esplorare e celebrare la forza e l'autonomia delle donne attraverso le opere d'arte di Tiziano. Difatti a Venezia, nel Cinquecento, si ha un ruolo di primaria importanza per la donna, come non si era mai visto prima in tutta la storia dell’arte. Ciò lo si deve soprattutto al divino pittore veneziano, Tiziano, inventore di un vero e proprio genere, noto a Venezia come le Belle e in cui un'enorme spazio è dedicato anche ai nudi femminili, pure distesi, in cui le donne non sono oggetto di desiderio, bensì mostrano una forte autonomia: tale genere ha fatto scuola nei secoli, a Venezia prima ed in tutta la pittura occidentale poi. Una fetta, dell'enorme produzione artistica di Tiziano potremmo definirla Querelles des Fammes: il protofemminismo dell'artista si collega e trova corrispondenza, in qualche modo, al noto movimento femminista di qualche secolo dopo. Le donne dipinte da Tiziano appaiono sensuali, forti, sicure di sé, fiere. Perché il ruolo della donna era così importante per Tiziano? E a sua volta perché proprio grazie a Tiziano la donna acquisì importanza? Dobbiamo prima partire dal presupposto che Tiziano dipinse donne di diversi ceti sociali: dalle belle nobili Veneziane, alle divinità come Flora, Venere e tante altre, passando per le sante, le allegorie e le donne di basso ceto sociale; ma Tiziano ha dipinto anche donne vere, reali e importanti, basti pensare ad Eleonora Gonzaga o Isabella d'Este. Gentiluomo con le donne, come ricorda anche Pietro Aretino, il pittore cadorino le ritrae sicure di sé e forti per denunciare il loro scarso ruolo nella società a discapito della figura maschile: le donne non potevano partecipare alla vita politica o alla vita amministrativa-finanziaria e servivano solo per dare una bella immagine al pubblico. A Venezia, con Tiziano, nasce dunque una forte autocoscienza e autoconsapevolezza femminile che fa nascere il dibattito di genere, per la prima volta: non dobbiamo dimenticare che alla seconda metà del XVI secolo le donne Veneziane parteciperanno agli scritti e difatti la prima donna laureata nella storia sarà proprio una veneziana. Sappiamo per certo, anche per ciò che dicono gli scrittori d'arte, che Tiziano è il più grande ritrattista di tutti i tempi: i nobili, gli imperatori, i papi e i sovrani facevano a gara per farsi ritrarre da lui, in quanto motivo di vanto. Sperone Speroni diceva che essere ritratti da Tiziano è come vivere due volte perchè i suoi ritratti hanno una loro vita autonoma che vanno, addirittura, aldilà di quella delle persone; ciò possiamo notarlo soprattutto nei ritratti femminili, di queste donne forti. La grande componente erotica e sensuale delle donne Tizianesche fu apprezzata anche dai poeti contemporanei e da loro proposte in una sorta di confronto tra poesia e pittura, vinto ovviamente dalla pittura per l’ineguagliabile fascino delle immagini del pittore cadorino. Il pittore ha ispirato le donne più istruite a partecipare, con i loro scritti, alle discussioni ed ha l'enorme merito di aver ispirato i movimenti femministi dei secoli a venire, ma chi sono le donne dipinte dall’artista? Tiziano è il protagonista indiscusso nel dipingere donne piene di grazia, dignità e dolcezza, ma al contempo ricche di erotismo e di sensualità e grazie a lui lo scenario artistico si evolve in maniera incredibile verso una certa modernità, dei giorni nostri diremmo. Tra le donne tizianesche rientrano le Belle Veneziane: donne reali, ritratte a mezzo busto e dotate di bellezze ideali. Esse sono spesso arricchite di vestiari con scollature, in cui mostrare il seno non è sinonimo di volgarità, ma un atteggiamento di sincerità e verità, un’apertura del cuore della donna verso lo sposo, dunque in questo senso la donna incarna una delle virtù più pregiate: la fedeltà. I nudi di Tiziano infatti sono erotici e sensuali, ma mai volgari in quanto incarnano un certo ideale etico-filosofico di fedeltà. Troviamo anche le eroine, oltre alle donne reali come Eleonora Gonzaga e Isabella d'Este e le Cortigiane, come per esempio Lucrezia, Giuditta e Susanna, che rappresentano l’onore, la castità ed il coraggio o, ancora, Maria Maddalena che simboleggia la spiritualità della Penitenza. Dunque sia che si tratti di una Santa o sia che si tratti di una donna di basso ceto sociale o di una duchessa, Tiziano dipinge la donna dando lei il massimo del rispetto e della dignità. La volontà di donare forza decisa e sicura alle donne ricade anche nella scelta, di Tiziano, di ritrarle nei panni delle donne mitologiche, capaci di governare persino la natura: Tiziano rappresenta magistralmente le Veneri, in particolare quella di Urbino, conosciuta per essere l’opera più sensuale di tutti i tempi e difatti questo quadro incarna l’archetipo della bellezza femminile, sia ideale che simbolica. Le donne mitologiche di Tiziano sono figure fiere, forti, capaci di governare la natura, controllare gli istinti e guidare l’umanità senza la necessità di essere governate da un uomo. La donna, con Tiziano, assume quindi un ruolo di primaria importanza nell’arte come mai si era visto prima: è come se l’artista si facesse portavoce di questa tematica ed è proprio grazie alla sua arte se la figura femminile ha acquisito importanza in diversi ambiti. In un tempo di arretratezza come il ‘500, il pittore dimostra la maturità della nostra epoca. La capacità di Tiziano di rappresentare le donne ed i nudi femminili è enorme ed ineguagliabile, e rappresenta la più alta testimonianza che l’arte figurativa abbia mai conosciuto: i suoi nudi femminili sono ripresi come principale modello e fonte d’ispirazione da altri artisti della stessa epoca ma anche, e soprattutto, dei secoli successivi. Velázquez, Rubens, Rembrandt, Goya, Manet, Ingres e Modigliani sono, infatti, solo alcuni dei giganti della pittura che si sono ispirati al cadorino. Le figure femminili del pittore furono così tanto apprezzate e richieste dai committenti, che il genio del Cadore dovette molte volte realizzare la stessa opera per tante volte, generando diverse versioni. A tal proposito l’impressionista Renoir disse: “La pittura non si racconta, si guarda. Non servirebbe a nulla dirti che le cortigiane di Tiziano fanno venir voglia di accarezzarle. Un giorno, andrai tu stesso a vedere i quadri di Tiziano e, se non ti faranno nessun effetto, vuol dire che di pittura non ne capisci nulla”. La celebre Flora incarna perfettamente i canoni di bellezza ideale Cinquecentesca. L’opera godette di enorme successo e apprezzamenti fin già dalla sua creazione. Una testimonianza di ciò è dovuta al fatto che è presente in diverse incisioni, nonchè, storicamente nei secoli, il capolavoro degli Uffizi più ammirato da parte degli artisti che si accingevano a copiarlo. Documenti infatti ci narrano che agli Uffizi, per ammirare e copiare Flora si creavano spesso lunghe file ed è stato deciso, in seguito, di impostare dei turni a tempo per far fronte a ciò. Tiziano rappresenta la donna di bellezza ideale a mezzo busto, con una camicetta grinzata, che cede sulla spalla sinistra, scoprendole quasi il seno. Si tratta di una genialata dell’ingegnoso pittore, che ebbe notevole successo a Venezia e in tutta Europa per tutto il ‘500 e preso a modello in tutte le successive correnti artistiche. La donna è ritratta mentre tiene con una mano il mantello rossiccio, che mette in evidenza il nudo soprastante, mentre con l’altra mano tiene dei fiori, poiché personifica la Dea della Primavera e della vegetazione: Tiziano ci vuole dire che la donna è colei che sparge armonia e ordine al mondo. La donna è stata sempre importante per Tiziano, basti pensare che all'età di 5 anni ha dipinto sul muro di casa una figura femminile con bambino, utilizzando i succhi spremuti dai fiori. Da bambino perse anche la madre, cui era molto legato e la stessa che lo supportò incitandolo nella carriera artistica. Punto di riferimento per lui fu l'amata Cecilia, che sposò a Venezia e che gli donò 3 figli. Alla nascita della terza figlia, Lavinia, Cecilia morì di parto e Tiziano entrò in crisi, abbandonando per qualche anno perfino la pittura: non si è più risposato. L'amata sorella Orsola sarà un altro punto di riferimento importante, in quanto lo aiuterà nella crescita dei figli, dopo la morte di Cecilia. Il triste destino di Cecilia lo seguirà l'adorata figlia Lavinia, anch'essa morta di parto. Anche Orsola morirà negli anni cinquanta del Cinquecento e Tiziano entrerà in una dimensione drammatica in cui sperimenta, negli ultimi anni della sua carriera, il suo stile che preannuncia l'Impressionismo e perfino l'Espressionismo Astratto. Tiziano vede nella figura femminile la più perfetta e alta testimonianza della creazione di Dio, per Tiziano dipingere la donna equivale a dipingere la bellezza suprema. Il pittore vede le donne come un ancoraggio di salvezza, come un rifugio in un tempo in cui esse erano viste come tempesta. Un esempio di denuncia e dibattito di genere lo troviamo nell'Affresco del Marito geloso, alla Scuola del Santo a Padova: In questo affresco l'artista denuncia la condizione della donna, discriminata e inferiore rispetto alla figura maschile: in questo straordinario tonalismo Veneto, troviamo una donna accusata ingiustamente di adulterio dal marito, una donna che scalcia dalla paura, una donna trafitta dal pugnale del marito, una donna che subisce violenza, una violenza ingiusta. Tiziano ci pone in primo piano questa scena, mettendo sullo sfondo la scena del miracolo di Sant'Antonio che resuscita la donna. Perché tale scelta del geniale artista? Tale scelta va letta come denuncia sociale, una denuncia fatta verso la violenza sulle donne, una denuncia fatta verso la discriminazione della figura femminile, la genialità di Tiziano, aldilà dell'ambito artistico, sta dunque nel pensiero evoluto rispetto ai tempi. L'artista sembra esser venuto dai giorni nostri, dove purtroppo vi sono ancora episodi di questo tipo, al Rinascimento. Un'altra geniale invenzione dell'artista, nel concepire la percetta bellezza rinascimentale femminile, oltre ai bellissimi incarnati risaltati dalla luce, è l'esecuzione delle acconciature, sciolte o raccolte che siano, semplici o complesse, sono spesso dotato di un colore inventato dall'artista, il Rosso Tiziano, che ancora oggi è il colore più comune e scelto dalle donne per le loro tinture. Questo colore è visibile in quasi tutti i ritratti femminili di Tiziano, come nell'opera La Bella, chiamata così solo nel Settecento per omaggiare la nascita dell'ideale bellezza femminile rinascimentale, che con Tiziano nasce nel Cinquecento. E nella Bella possiamo notare la bellissima acconciatura complessa, elegante e raccolta, splendente di rosso Tiziano, e che lascia intravedere una bellissima treccia che scende al collo in una bellezza complessiva che si rispecchia nell'incarnato delle guance arrossate, della fronte spaziosa, delle ciglia setose. Una bellezza in cui Tiziano decora la donna di un bellissimo abito di damasco blu, trattato con una decorazione orizzontale e verticale a fiori, sottolineando il lino della veste. La capacità straordinaria dell'artista ci mostra anche il seno florido decorato dalla catena d'oro che scende fino ai fianchi dove è possibile ammirare la cintura d'oro che conteneva le paste profumate. Questo dipinto rappresenta l'apice massimo delle fanciulle di Tiziano, le stesse che diventeranno, nell'arte, le icone assolute della bellezza femminile che arriveranno fino al nostro secolo, influenzando generazioni di artisti successivi ammaliati dalla capacità, che Tiziano ha, di raccontare l'intima essenza di una donna, perché per Tiziano la bellezza artistica corrisponde a quella femminile. Del resto, come dice Haine, Tiziano "Ha avuto il dono unico di fare Veneri che sono donne reali". Oggi, mentre celebriamo la Giornata Internazionale della Donna, possiamo guardare alle opere di Tiziano non solo come esempi di bellezza artistica, ma anche come testimonianze della forza, della dignità e dell'autonomia delle donne. Attraverso la sua arte, Tiziano ha contribuito a trasformare la percezione delle donne, elevandole da oggetti di desiderio a individui pienamente autonomi e forti. E mentre continuiamo la lotta per l'uguaglianza di genere, possiamo trovare ispirazione nelle opere di Tiziano per perseguire un mondo in cui le donne sono veramente celebrate e rispettate per la loro interezza e la loro autenticità. Lo stesso Marco Boschini disse che "Tiziano veramente è stato il più eccellente di quanti hanno dipinto: poiché i suoi pennelli sempre partorivano espressioni di vita": in questa affermazione focalizzate l'attenzione sulla seconda parte in cui il Boschini usa il verbo PARTORIRE. Esso è un verbo femminile nel vero senso della parola: partorire è facoltà delle sole donne, per natura, e Tiziano ebbe la stessa facoltà, con la sensibilità di una donna, con i pennelli riuscendo a diventare "Il sole tra le stelle, non solo tra i pittori italiani, ma tra tutti i pittori del mondo" (Lomazzo), il più grande ed influente pittore di tutti i tempi. Boschini non poteva utilizzare un verbo migliore per sottolineare l'ineguagliabile divina grandezza di Tiziano, il genio protofemminista. Dettaglio dell'Assunta dei Frari.
Articolo di Dario Romano. Il contenuto è tratto dal mio libro Tiziano: Il Regno del colore del più eccellente di quanti hanno dipinto.
Alcuni ritratti sembran quasi delle foto 😮😮.
RispondiEliminaGrazie,è un piacere leggere la sua spiegazione.
RispondiEliminaComplimenti per l'esposizione.
RispondiEliminaGrazie mille
Più sono evolute le civiltà più sono apprezzati e riconosciuti i valori delle donne. 🌹
RispondiElimina❤️
RispondiEliminaMi sono " scialato " a leggere la lunga storia di Tiziano.
RispondiEliminaGrazie ♥️
Sublime descrizione, sublimi parole, opere divine e divino Tiziano...ce ne fossero di uomini come lui... ❤️
RispondiEliminaUn uomo di una sensibilità unica, più Tiziano ci vorrebbero nel mondo, artista immensamente inarrivabile sia per abilità che per pensiero. ❤️
RispondiEliminaChe meraviglia 💗
RispondiEliminaDovremmo tutti imparare da Tiziano, il più grande di sempre!
RispondiEliminaLa descrizione d'arte più bella che abbia mai letto, complimenti Dario! E su Tiziano, che dire, un artista unico dalla mente inarrivabile, il più grande❤️
RispondiEliminaBellissima storia, le idee del Tiziano anche se del 500, sono molto attuali nella visione della donna di oggi
RispondiEliminaDavvero da restare estasiati❤️
RispondiEliminaGrazie bellissimo e interessante
RispondiEliminaÈ un post assolutamente FANTASTICO
RispondiEliminaSe tutti gli uomini fossero come Tiziano sarebbe un mondo migliore... ❤️
RispondiEliminaMa che meraviglia di descrizione, Tiziano sarebbe orgoglioso di essere così commentato, grazie buona giornata dell' 8 Marzo ❤️
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